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Il General Counsel: sempre più centrale nelle scelte strategiche delle aziende

“Sono convinto che creare sinergie e mettere in comune esperienze e riflessioni possa essere un asset efficace su cui far leva per affrontare con successo le nuove sfide di un settore in costante evoluzione come quello della community in-house e dei CDA. Per questo il nostro obiettivo è supportare i professionisti nel processo di digitalizzazione con ogni mezzo possibile: non solo con soluzioni tecnologiche innovative, ma anche giocando un ruolo attivo nella community.
Ecco perché abbiamo creato “Legal Talks“: la rubrica a cura di DiliTrust che si propone di raccogliere le riflessioni, le opinioni e la visione strategica dei grandi protagonisti del Legal in Italia. Un face to face con gli esperti per offrire un punto di vista originale e inedito sui tanti temi di attualità.”

Fabrizio Gallotti | Country Manager DiliTrust Italia

INTRODUZIONE

Privacy, sostenibilità, comunicazione e digitalizzazione: con l’evolversi della complessità normativa e il profilarsi di nuove sfide, il General Counsel si trova a gestire sempre maggiori responsabilità che richiedono il passaggio da un ruolo prettamente operativo ad uno sempre più strategico ed esecutivo all’interno dell’azienda.

Come racconta Ulisse Spada, Group General Counsel di DiaSorin, oggi quella del General Counsel è una vera e propria figura manageriale che deve essere in grado di vedere in anticipo i principali ostacoli alle strategie legali e trovare soluzioni rapide ed efficaci, anche grazie all’aiuto degli strumenti innovativi che garantiscono alta sicurezza nel trattamento dei dati che le nuove tecnologie mettono a disposizione.

L’INTERVISTA

Quali sono oggi le maggiori sfide che questa figura professionale si trova ad affrontare?

Il General Counsel avrà un ruolo chiave nel promuovere l’innovazione e sarà presente ai tavoli dove si definiscono le scelte strategiche dell’azienda, con un approccio sempre più orientato al business nella gestione dei problemi e nella ricerca delle soluzioni. Sarà uno dei protagonisti nel processo di individuazione e realizzazione degli obiettivi ESG, non soltanto quelli di più stretta competenza legale quali la Governance societaria, ponendosi come punto di riferimento per gli organismi e i comitati societari e gli altri stakeholders interni ed esterni dell’azienda.

La pandemia ha contribuito all’evoluzione della figura del General Counsel? se sì, in che modo?

Fatemi iniziare con una battuta: intanto, la pandemia ha portato all’eliminazione della cravatta come accessorio d’obbligo del guardaroba del General Counsel! Siamo diventati tutti meno formali, a partire dalle prime riunioni virtuali a quando siamo tornati negli uffici. Outfit a parte, i meeting di lavoro hanno assunto una dimensione più concreta e produttiva e, per certi aspetti, meno burocratica.

La necessaria modalità “virtuale” imposta dal Covid ha costretto anche i più refrattari a dotarsi di strumenti di lavoro più dinamici ed innovativi che sono poi diventati imprescindibili anche dopo il rientro alla “normalità”. In questo senso, la pandemia ha decisamente accelerato il processo di evoluzione, quantomeno sotto il profilo tecnologico, del General Counsel e degli uffici legali.

L’avvento delle nuove tecnologie apre nuove opportunità per le aziende. Come si stanno attrezzando gli uffici legali? Su quali strumenti digitali e tecnologici può fare oggi affidamento un General Counsel?

Il processo di digitalizzazione dell’attività legale, a tutti i livelli, ha avuto una spinta importante. Oltre a sistemi avanzati per l’archiviazione dei contratti e dei documenti sensibili, oggi i principali gruppi societari utilizzano correntemente portali per la gestione dei Consigli di Amministrazione e degli organismi consigliari, perché tutti, anche i più nostalgici delle modalità “tradizionali”, ne hanno potuto apprezzare l’efficienza, l’affidabilità e la flessibilità a vantaggio della semplificazione delle procedure e dell’ottimizzazione delle risorse.

Tra non molto per le aziende sarà indispensabile l’adozione di software di analisi, di stesura e di revisione dei contratti.

Questo non significa che l’intelligenza artificiale soppianterà il lavoro del legale?

Non credo, almeno non nel breve periodo e mai completamente, anche perché il contributo dell’intelligenza umana per l’effettivo funzionamento di questi sistemi è essenziale. Penso che in un percorso evolutivo, grazie all’AI, l’avvocato d’impresa potrà disfarsi di alcune delle attività più routinarie per concentrarsi sulle questioni di maggiore portata.

Ti piacerebbe essere protagonista della prossima edizione di Legal Talks?


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