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Il 45° Presidente degli Stati Uniti ha ripetutamente etichettato il riscaldamento climatico come una pura invenzione. Quest’affermazione controversa ha scatenato un’ampia tempesta di reazioni su Twitter, rappresentando solo una delle numerose dichiarazioni controverse fatte nel corso del suo mandato.

Le problematiche ambientali e la gestione sostenibile dell’ambiente sono, infatti, responsabili di intense risposte emotive. La discussione sull’ambiente e la governance ecologica sono argomenti che suscitano una forte reattività da parte degli utenti dei social media.

Green governance: la dematerializzazione è il futuro

L’ambiente e la sua preservazione sono una questione delicata. Sebbene la maggior parte degli scienziati del mondo concordi sul fatto che siamo sul punto di distruggere le funzioni vitali della Terra, numerosi presidenti di Consigli d’amministrazione ritengono che l’ambiente non sia un tema importante da trattare nella loro agenda.

I consigli d’amministrazione pensano “green”?

A livello generale, la green governance descrive gli strumenti volti a gestire una politica che rispetti l’ambiente e la volontà di assicurare la sostenibilità in seno all’impresa. Che si tratti di responsabilità eventuali in materia di regolamentazioni o di questioni finanziarie, le società che non sono pronte a riconoscere e risolvere i problemi ambientali vedono solitamente compromessi i loro risultati.

In controtendenza, però, secondo l’ultima inchiesta annuale dei direttori d’impresa realizzata da PwC, il 40% dei membri dei Consigli d’amministrazione dichiara che le questioni ambientali non dovrebbero neppure rientrare nell’ambito delle strategie aziendali.

Come si evince da questo rapporto, il 42% degli amministratori è d’accordo con l’attuale Presidente degli Stati Uniti e ritiene che le questioni ambientali abbiano poca, se non alcuna importanza.

L’impatto ambientale dell’utilizzo della carta

Secondo la United States Environmental Protection Agency, gli uffici americani stampano circa 12.100 miliardi di fogli l’anno. Un’enormità, se consideriamo che l’impatto sull’ambiente di soli 10 milioni di pagine stampate è pari a:

  • 212.000  litri di carburante utilizzato;
  • 344 metri cubi di area dedicata all’interramento dei rifiuti;
  • 595.000 kilowatt di energia prodotta durante la fabbricazione.

Su larga scala, questo utilizzo è insostenibile. E gli effetti devastanti sull’ambiente non si concludono con la produzione e la stampa.

Durante il processo di decomposizione, la carta emette metano che è 25 volte più tossico dell’anidride carbonica. È, inoltre, necessario tenere conto della deforestazione, che riduce la produzione di ossigeno, conseguenza diretta dell’impiego inutile della carta.

The World Resources Institute riferisce che, ormai, solo il 15% circa delle foreste di tutto il mondo è tuttora intatto. Il resto è stato decimato, degradato o fortemente aggredito.

La dematerializzazione consente di guadagnare di più

La dematerializzazione presa singolarmente non è certamente sufficiente per risolvere il problema del riscaldamento climatico. Tuttavia, provare a ridurre l’utilizzo della carta può essere un ottimo primo passo.

La green governance è lo strumento volto a raggiungere questo scopo. Per ridurre l’impatto sull’ambiente, le persone che ricoprono ruoli dirigenziali devono dare l’esempio. Il fatto che un’impresa scelga di passare alla dematerializzazione è, in effetti, un modo eccellente per farlo e, al contempo, dimostrare consapevolezza per l’ambiente.

Inoltre, vista la maggiore attenzione – e sensibilità in materia –  degli azionisti, i Consigli d’amministrazione dovrebbero riflettere in merito alla tutela dell’ambiente. Questo processo non solo è fondamentale per il futuro, ma anche per guadagnare la fiducia degli stakeholder. Ovviamente la digitalizzazione consentirà anche un notevole risparmio in termini meramente economici.

In sintesi, la strategia d’impresa non deve né trascurare, né “ignorare” il risparmio di tempo e denaro, così come la preservazione dell’ambiente.

Come riuscire ad adottare una green governance?

Grazie alla rivoluzione tecnologica, per apporre una firma non serve più l’inchiostro, ma piuttosto un dispositivo elettronico. Anche la lettura e la redazione di testi avvengono su apparecchi elettronici.

A essere onesti, anche se questo può sembrare estremo, l’utilizzo della carta è divenuto obsoleto.

I software mobile o desktop consentono di creare, divulgare e firmare elettronicamente tutti i documenti. La dematerializzazione consente a ciascuna impresa e ai suoi dipendenti di restare produttivi e di preservare l’ambiente.

Ecco tre metodi eccellenti per essere “green”:

  • Articolare una strategia in modo chiaro

Per avviare questo processo, innanzitutto è necessario disporre di un piano. Ciò consentirà non solo di stabilire un obiettivo da raggiungere, ma anche di sviluppare idee a più ampia veduta sul percorso da seguire nel lungo termine.

  • Sollecitare le idee degli azionisti chiave

Oggigiorno l’opinione degli stakeholder è sempre più importante. Visto l’accento posto recentemente sull’attivismo dell’azionariato, conviene ascoltare il parere degli investitori sui metodi più ecologici da applicare e come metterli in atto.

  • Passare alla dematerializzazione

La tecnologia digitale può consentire di trattare l’attuale crisi ambientale in modo semplice. La digitalizzazione delle comunicazioni e della documentazione agevola la condivisione elettronica, il che porta a guadagnare tempo.

DiliTrust opera per la continuità della green governance

Le soluzioni DiliTrust sono digitali e consentono all’impresa di raggiungere obiettivi comuni in modo sostenibile, dando prova di una grande responsabilità ambientale.

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pubblicato su 22/01/2019