Il LegalTech è ormai ovunque. Che si tratti di Consigli di Amministrazione che guidano iniziative strategiche nella gestione dei contratti, o di team legali che ottimizzano la gestione delle pratiche, l’obiettivo è lo stesso: lavorare in modo più efficiente con risorse sempre più limitate.
Anche se il livello di sviluppo del LegalTech varia da una regione all’altra, la direzione e le finalità sono comuni. Tuttavia, non tutti i mercati stanno avanzando con la stessa velocità. In questo articolo analizziamo come diverse aree geografiche del mondo stanno affrontando la trasformazione LegalTech, osservandone priorità, grado di maturità e modelli di adozione.
Vediamo quindi come il LegalTech sta ridefinendo il lavoro dei dipartimenti legali nel Medio Oriente e Nord Africa (MENA), negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei.
Stati Uniti: un mercato maturo sotto crescente pressione operativa
Negli Stati Uniti, il mercato del LegalTech è altamente maturo — al punto che questi strumenti non sono più considerati opzionali, ma essenziali. Le principali sfide oggi derivano dall’aumento della pressione per fare di più con meno, poiché i dipartimenti legali non sono sempre una priorità in termini di budget.
Un sondaggio dell’Association of Corporate Counsel (ACC) ha rivelato che il 42% dei team legali è soggetto a piani di riduzione dei costi, il 59% segnala un aumento dei carichi di lavoro e quasi la metà prevede di investire in nuove tecnologie per gestire meglio questa situazione.
Poiché il mercato è già molto sviluppato, i professionisti legali statunitensi non cercano necessariamente nuovi strumenti, ma piuttosto funzionalità basate sull’intelligenza artificiale che possano ridurre i tempi e generare risparmi. Secondo il CLOC State of the Industry 2025, il 30% dei dipartimenti legali utilizza già l’AI e un ulteriore 54% prevede di adottarla entro i prossimi due anni.
Una delle sfide principali è la disomogeneità nell’adozione, che varia notevolmente a seconda delle dimensioni aziendali. Molte organizzazioni faticano inoltre a integrare i propri strumenti LegalTech con i sistemi e i processi interni già in uso, generando frustrazione non solo nei team legali, ma anche nelle altre funzioni aziendali che potrebbero trarre vantaggio da soluzioni come il Contract Lifecycle Management (CLM) o il Matter Management.
Reti professionali come CLOC e ACC svolgono un ruolo cruciale nell’affrontare queste problematiche, pubblicando framework e casi di studio che aiutano i dipartimenti legali ad adottare le tecnologie in modo responsabile e a misurarne il ROI.
Gli Stati Uniti restano dunque un mercato di riferimento, poiché spesso definiscono gli standard che gli altri Paesi tendono a seguire.
Sintesi:
- Maturità: Alta, non più in fase di test
- Sfide: Integrazioni interne, adozione più lenta nelle PMI
- Strumenti principali: Funzionalità basate su AI, in ambito CLM, Matter Management e Board Management
Area MENA: costruire le fondamenta in un contesto normativo complesso
Nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa), il LegalTech è ancora relativamente nuovo, ma cresce a un ritmo rapido. I team legali aziendali stanno sperimentando strumenti di gestione contrattuale, gestione delle società del gruppo e piattaforme digitali per i Consigli di Amministrazione.
L’aspetto più evidente è il contrasto tra entusiasmo e regolamentazione: i team interni comprendono i benefici della digitalizzazione, ma i quadri normativi che ne consentirebbero un’adozione diffusa stanno ancora evolvendo.
L’adozione non è uniforme. Le grandi organizzazioni, in particolare nel Golfo, sono in prima linea, mentre i dipartimenti di medie dimensioni restano più indietro. Le soluzioni CLM sono le più richieste, soprattutto dalle multinazionali, ma la crescita è rallentata dalla complessità normativa dei diversi Paesi.
A differenza di quanto avviene in Europa, infatti, nella regione MENA ogni Stato ha le proprie regole. Giordania, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, ad esempio, presentano requisiti specifici. Molti richiedono l’hosting locale dei dati e, negli Emirati, gli strumenti devono rispettare gli standard di sicurezza DESC, che escludono già molti fornitori internazionali.
La lingua rappresenta un’ulteriore sfida: la maggior parte dei sistemi CLM genera contratti in inglese, ma in molte giurisdizioni MENA la lingua principale è l’arabo. Per questo motivo, i responsabili legali regionali cercano soluzioni che siano globali nelle funzionalità ma locali nell’adattabilità.
Nonostante tutto, si percepiscono segnali di slancio. Nel 2024, lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato la creazione di un Regulatory Intelligence Office, confermando la volontà della regione di integrare le tecnologie emergenti — tra cui l’AI — nella propria economia.
Sintesi:
- Maturità: In fase iniziale, ma in rapida crescita
- Sfide: Standard di sicurezza locali, barriere linguistiche, adozione disomogenea
- Strumenti principali: CLM e Board Management
Italia: da passi timidi a priorità definite
Il mercato italiano ha registrato una crescita significativa nell’adozione del LegalTech, ma resta ancora indietro rispetto ai vicini Francia e Spagna. Possiamo considerarlo un mercato ormai avviato, ma in fase di consolidamento, dove gran parte dello sviluppo dipende dal cambiamento culturale e gestionale interno.
Fino a pochi anni fa, il LegalTech era percepito come un supporto secondario al lavoro legale, più un “optional” che una necessità. Oggi questa visione sta cambiando, pur permanendo alcune sfide specifiche.
In Italia, ad esempio, manca ancora una figura aziendale forte di riferimento per la funzione legale. Il ruolo di Legal Operations (LegalOps) non è diffuso né pienamente compreso come in Francia. Ciò limita la visibilità interna e complica l’implementazione di strumenti LegalTech.
Proprio come nella regione MENA, l’adozione non è uniforme: le PMI sono ancora restie a implementare soluzioni di CLM, Board Management o Matter Management. La disparità geografica è un altro fattore: la digitalizzazione è più avanzata dove i quadri normativi locali la favoriscono.
Ma cosa stanno acquistando i professionisti legali italiani? Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per l’automazione dei documenti e dei contratti, insieme a strumenti di ricerca legale e compliance. Le grandi aziende stanno adottando queste tecnologie, mentre i team di medie dimensioni si muovono con maggiore cautela.
La direzione, tuttavia, è chiara: gli uffici legali italiani stanno focalizzando i propri investimenti su automazione documentale, gestione della compliance e analisi contrattuale aree che dominano ormai le priorità di spesa.
Sintesi:
- Maturità: Mercato in via di sviluppo
- Sfide: Percezione interna del ruolo legale, difficoltà di adozione nelle PMI, disparità digitale
- Strumenti principali: Automazione documentale e contrattuale
Francia: il Contract Management è ormai mainstream, gli altri strumenti crescono
La Francia è tra i mercati europei più avanzati nel campo del LegalTech, in particolare per quanto riguarda le soluzioni di Contract Management (CLM).
Anche in questo caso, i tassi di adozione sono più elevati nelle grandi organizzazioni. L’uso dei CLM non è più in fase pilota: fa parte dei flussi di lavoro quotidiani e dei processi consolidati.
Sebbene i CLM siano lo strumento più diffuso, anche altre soluzioni stanno guadagnando terreno. Le piattaforme di gestione delle società del gruppo (Entity Management) sono adottate principalmente dalle grandi imprese, il Matter Management è in crescita, mentre il Board Management è meno citato nei report e nelle ricerche.
Per i team legali francesi, la sfida non è tecnica ma umana. Lo stesso rapporto AFJE ha dimostrato che l’investimento di tempo, le limitazioni di budget e la resistenza al cambiamento creano ostacoli alla scalabilità. Secondo un rapporto dell’AFJE, gli ostacoli principali sono il tempo da investire, i limiti di budget e la resistenza al cambiamento.
Le aziende francesi riescono spesso a installare le soluzioni, ma faticano a scalarle in linea con la crescita e con i processi aziendali. Un altro problema è la mancanza di sponsorship da parte del management.
Nonostante ciò, la prospettiva è positiva: sempre più spesso la domanda non è “perché dovremmo usare questi strumenti?”, ma “come possiamo renderli sostenibili?”. Questo pone la Francia un passo avanti rispetto ad altri Paesi, come abbiamo visto nel caso italiano.
Sintesi:
- Maturità: Tra i mercati LegalTech più avanzati d’Europa; il CLM è già parte dei flussi quotidiani
- Sfide: Investimento di tempo, budget limitato, resistenza al cambiamento, difficoltà di scalabilità
- Strumenti principali: CLM, Entity Management, Matter Management, Board Management
Stati del LegalTech diversi, stessa direzione
Dal percorso di adattamento normativo della regione MENA, alla spinta verso l’AI negli Stati Uniti, dalle caute priorità italiane alla maturità francese nel CLM i percorsi differiscono, ma la destinazione è comune: il LegalTech sta diventando una colonna portante della strategia legale aziendale in tutto il mondo.
Ogni regione affronta ostacoli propri normativi, finanziari, culturali o tecnici ma la tendenza globale è chiara. I dipartimenti legali di tutto il mondo sono chiamati a fare di più con meno, e la tecnologia rappresenta la leva che lo rende possibile.
Il percorso non è lineare, ma la direzione è definita: operazioni legali più intelligenti, veloci e resilienti.


