Il cambiamento climatico e le trasformazioni normative che ne derivano non sono una novità. Il Green Deal europeo e la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) sono oggi al centro di questo scenario. A prescindere dal settore, la maggior parte delle aziende deve conformarsi a specifiche normative ESG e rendicontare i propri progressi. Alcune industrie, però, sono maggiormente esposte. In particolare, nel 2025, il Green Deal europeo e la CSRD saranno al centro di questa trasformazione. I professionisti legali devono saper gestire questi strumenti non solo per garantire la conformità, ma anche per posizionare le aziende in ottica di crescita sostenibile.
Cosa significa tutto questo per i dipartimenti legali del settore energetico? Analizziamo il quadro normativo e le strategie per affrontare efficacemente questi requisiti in evoluzione.
Il Quadro Normativo Europeo: Green Deal e CSRD
Prima di esaminare l’impatto diretto sulle attività legali, è utile rivedere gli obiettivi del Green Deal e della CSRD e il loro ruolo nel settore dell’energia.
Il Green Deal Europeo e le Implicazioni per il Settore Energia
In sintesi, il Green Deal è la roadmap dell’UE per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per farlo, include una serie di pacchetti legislativi pensati per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere pratiche energetiche sostenibili. Tra i principali strumenti troviamo il pacchetto Fit for 55 e la Direttiva sull’Efficienza Energetica.
Pacchetto Fit for 55
Il pacchetto Fit for 55 racchiude gli obiettivi chiave del Green Deal. Mira a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Una delle revisioni più recenti ha introdotto misure per la riduzione delle emissioni di metano, un gas che ha un ciclo di vita atmosferico di 12 anni e che si riscontra nella produzione di petrolio e gas fossile. L’emendamento ha ampliato la portata normativa, includendo anche attività di raccolta, lavorazione, trasporto, distribuzione e stoccaggio sotterraneo del gas, oltre ai terminali di gas liquido operanti con metano fossile o rinnovabile.
Questi aggiornamenti sono frequenti. Il pacchetto Fit for 55 include anche revisioni al sistema di scambio delle emissioni (ETS) e ad altre normative che interessano direttamente il settore energetico.
Direttiva sulle Energie Rinnovabili – Renewable Energy Directive (RED III)
La RED è la normativa principale dell’UE per promuovere le fonti rinnovabili. Fissa obiettivi vincolanti per aumentare l’uso di energie come eolico, solare e bioenergie. Dal novembre 2023, l’obiettivo UE per il 2030 è fissato ad almeno il 42,5%, con ambizione di arrivare al 45%.
La direttiva introduce anche misure per semplificare i Power Purchase Agreements (PPA) all’interno dell’UE, incentivandone l’adozione sia da parte dei produttori che dei consumatori.
Nel complesso, la RED sostiene la transizione dell’UE verso un sistema energetico più sostenibile e meno dipendente dai combustibili fossili importati.
Direttiva sull’Efficienza Energetica – Energy Efficiency Directive (EED)
La EED integra questi sforzi stabilendo obiettivi vincolanti per ridurre il consumo energetico dell’11,7% entro il 2030 rispetto alle proiezioni del 2020. Introduce obblighi per il settore pubblico e privato, tra cui la riduzione annua del 1,9% dei consumi energetici da parte degli enti pubblici e la ristrutturazione di almeno il 3% degli edifici pubblici all’anno.
La direttiva promuove il principio dell’“efficienza energetica prima di tutto”, obbligando le organizzazioni a dare priorità all’efficienza in tutte le decisioni. I team legali devono interpretare correttamente queste direttive e guidare l’implementazione dei cambiamenti richiesti.
Comprendere la CSRD e il Suo Impatto sul Settore Energetico
Mentre l’EU Green Deal fornisce un quadro normativo volto al raggiungimento di obiettivi climatici specifici, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) estende l’obbligo di rendicontazione, imponendo requisiti dettagliati in materia di sostenibilità. Ad oggi, si stima che circa 50.000 aziende siano soggette a queste nuove normative ESG, comprese le imprese extra-UE con attività significative all’interno dell’Unione.
Il Principio della Doppia Materialità – Double Materiality
La doppia materialità è un concetto chiave introdotto dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e rappresenta una delle principali novità per le imprese coinvolte nella CSRD. In breve, le aziende devono rendicontare sia l’impatto delle tematiche ambientali e sociali sulle proprie performance finanziarie, sia l’impatto delle loro attività su persone e ambiente. Questo approccio amplia il perimetro della rendicontazione oltre il rischio finanziario, includendo rischi reputazionali, operativi e normativi.
European Sustainability Reporting Standards (ESRS)
Sebbene il quadro normativo non sia del tutto nuovo, l’introduzione degli ESRS punta a standardizzare la rendicontazione ESG per garantirne la coerenza e la comparabilità. Questi standard includono criteri ambientali, sociali e di governance, e sono destinati ad essere affiancati da standard settoriali specifici, che interesseranno anche le imprese non necessariamente con sede nella UE, ma operative al suo interno. Sebbene alcuni settori — come l’oil & gas — non siano ancora coinvolti, è solo questione di tempo.
Verifica Esterna dei Report ESG
Una delle novità più rilevanti introdotte dalla CSRD è l’obbligo di assicurazione esterna delle informazioni ESG, per garantire la veridicità delle dichiarazioni e prevenire fenomeni di greenwashing. Questo controllo, già consigliato in passato, diventa ora vincolante. È un’opportunità per i team legali di assumere un ruolo attivo nella gestione della reputazione aziendale, assicurando che le informazioni siano complete, accurate e conformi.
Le Sfide per i Dipartimenti Legali nel Settore Energetico
Sia il Green Deal europeo che la CSRD rappresentano una sfida significativa per le imprese, soprattutto per i team legali del settore energetico, chiamati a fronteggiare nuove complessità normative.
Le principali criticità per i dipartimenti legali includono:
- La collaborazione trasversale tra team per raccogliere e verificare i dati ESG in modo conforme.
- L’aumento del carico amministrativo, in particolare in attesa dei futuri standard settoriali specifici.
Inoltre, le linee guida possono risultare ambigue: le aziende UE sono soggette a pieno titolo alla normativa, mentre le imprese extra-UE con operazioni in Europa hanno obblighi differenti.
Per questo motivo, è cruciale strutturare processi solidi per garantire una rendicontazione puntuale, accurata e legalmente valida.
Adattarsi al Clean Industrial Deal
A complemento del Green Deal, il Clean Industrial Deal promuove la decarbonizzazione come leva di crescita per le industrie europee, con particolare attenzione ai settori ad alta intensità energetica e alle tecnologie pulite. Con oltre 100 miliardi di euro di fondi previsti, i team legali devono:
- Orientarsi nei complessi quadri di aiuti di Stato.
- Verificare l’idoneità ai finanziamenti.
- Garantire la conformità regolamentare.
Comprendere a fondo le dinamiche di questi incentivi è fondamentale per accedere efficacemente alle risorse disponibili, rispettando al contempo gli obblighi legali.
Risposte Strategiche e Best Practice per i Team Legali
Integrare l’ESG nella Governance Aziendale
L’integrazione degli obiettivi ESG nella governance aziendale si traduce in policy interne coerenti con i requisiti normativi. Tuttavia, le policy devono essere applicate e monitorate, e i team legali possono farsi promotori della loro attuazione anche a livello di consiglio di amministrazione.
L’educazione dei vari stakeholder è fondamentale per assicurare che tutti comprendano il significato e lo scopo della governance ESG.
Anticipare i Cambiamenti Normativi
Monitorare l’evoluzione normativa consente alle aziende di adattarsi rapidamente. I legali devono:
- Tradurre i cambiamenti in azioni concrete e lungimiranti.
- Sviluppare sistemi di tracciamento interni.
- Partecipare a gruppi di lavoro e scenari strategici.
Tecnologie a Supporto della Conformità a Green Deal e CSRD
La tecnologia può diventare alleata strategica per affrontare le nuove sfide ESG:
- I sistemi di Contract Lifecycle Management (CLM) supportano la gestione di clausole ESG nei contratti con fornitori e clienti.
- Gli strumenti di gestione delle partecipate centralizzano obblighi di governance e compliance.
- Le piattaforme di gestione dei consigli di amministrazione permettono un accesso trasparente ai dati ESG e aggiornamenti legali.
Con questi strumenti, i team legali possono trasformarsi da semplici garanti della conformità a driver strategici di trasformazione sostenibile.
Guardando al Futuro
Nel 2025, i dipartimenti legali del settore energetico sono in prima linea nell’interpretazione e nell’attuazione di normative complesse come il Green Deal e la CSRD. Integrando la sostenibilità nella governance, anticipando i cambiamenti e sfruttando le tecnologie, possono garantire conformità e guidare la trasformazione verso una crescita resiliente e sostenibile.
Fonti esterne:
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